Nel 2020 è probabile che, a seguito dell’emergenza sanitaria Coronavirus, si assisterà ad un considerevole calo della presenza di emissioni inquinanti in atmosfera. Se ciò appare verosimile, altrettanto concreto è il rischio che l’inquinamento in particolare da anidride carbonica potrebbe tornare ai livelli dello scorso anno o anche oltre. È una delle evidenze rimarcate nel rapporto di Italy for Climate, l’iniziativa sul clima lanciata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che ha raccolto l’adesione di CONOU.
In Italia, denuncia il documento, le emissioni di gas serra nel 2019 si sono ridotte di meno dell’1% rispetto all’anno precedente, un calo ampiamente insufficiente per fronteggiare la crisi ecologica in un contesto nel quale il processo integrato di decarbonizzazione stenta a produrre risultati di ampio respiro. Il numero di eventi naturali estremi legati ai cambiamenti climatici, oltre 1.600 lo scorso anno (erano circa 150 più di dieci anni fa), fa poi luce sui rischi concreti che derivano dall’emergenza ambientale. Anche dal punto di vista della produzione energetica, il nostro Paese sconta un ritardo avendo perduto la leadership in Europa sulle fonti rinnovabili per la generazione elettrica, anche se arrivano segnali positivi se si considerano la riduzione dei costi delle rinnovabili elettriche e il calo della produzione di energia elettrica da carbone.
Il dossier “10 key trend sul clima” è consultabile qui