È terminata l’edizione 2023 di Goletta Verde e Goletta dei Laghi, le iniziative di Legambiente nate a tutela dell’ambiente marino e lacustre contro illegalità, cementificazione, mala depurazione e rifiuti. Il viaggio delle imbarcazioni ha toccato 15 regioni italiane e 38 località diverse per monitorare lo stato di salute delle acque dei mari e dei laghi. Grazie alle squadre scientifiche, ai volontari, e alle singole segnalazioni, sono stati effettuati campionamenti nei punti principali di balneazione o con il maggior rischio di inquinamento. L’iniziativa ha permesso di rilevare e aggiornare i livelli di salute del nostro patrimonio marino e lacustre.
Consapevole dell’impatto che l’olio lubrificante usato può avere sull’ambiente se non smaltito correttamente e se versato a terra o in mare, anche quest’anno il CONOU ha scelto di accompagnare Legambiente nella realizzazione dell’iniziativa lungo le località costiere della penisola, con lo scopo di sensibilizzare i cittadini sui danni ambientali che può generare questa tipologia di rifiuto. L’impegno del Consorzio per la tutela dell’ecosistema marino e della sua biodiversità si manifesta attraverso le 60 aziende di raccolta che su tutto il territorio impediscono la dispersione di un rifiuto pericoloso che con solo 4 chili, il cambio di un’auto, può inquinare una superficie pari a sei piscine olimpiche.
Anche il Presidente Riccardo Piunti è intervenuto alla conferenza stampa di chiusura dell’iniziativa commentando:
“L’acqua è l’elemento essenziale per tutti gli ecosistemi, costituisce l’habitat per la gran parte delle specie animali e vegetali e ha anche una funzione di mitigazione sul clima. Proteggere le acque dei mari e dei laghi da inquinamento e contaminazioni è importantissimo, non solo per la tutela della biodiversità ma per la nostra stessa salute. Per questo, da anni siamo vicino ai volontari della Goletta di Legambiente; ma soprattutto per questo ogni giorno, con il supporto della nostra filiera, ci impegniamo per evitare che un rifiuto pericoloso come l’olio lubrificante usato possa andare disperso lungo le coste e nel mare. E non ci fermiamo qui. Oltre a raccogliere tutto l’olio usato, ne rigeneriamo oltre il 98%, ricavandone nuova materia prima. Un modello circolare virtuoso, che ci posiziona come l’eccellenza d’Europa e produce benefici per l’ambiente e l’economia. In 39 anni di attività, il Consorzio si è sempre battuto affinché neanche una goccia d’olio usato finisse in mare e ha raccolto ben 6,7 milioni di tonnellate di olio usato, 6 milioni delle quali avviate alla rigenerazione, per produrre nuovi lubrificanti con un risparmio complessivo sulle importazioni di petrolio del Paese di circa 3 miliardi di euro”.