Difendere l’ambiente, raccogliendo l’olio lubrificante usato fino all’ultima goccia e inviarlo alla rigenerazione per il suo integrale reimpiego: è la missione di economia circolare del CONOU, i cui risultati e obiettivi ogni anno si fanno sempre più ambiziosi.
L’ultimo Rapporto di Sostenibilità, infatti, ci racconta che aver avviato a riciclo il rifiuto pericoloso olio lubrificante usato (171mila le tonnellate raccolte e avviate a rigenerazione) ha contribuito a salvare, solo nel 2020, ben 3,2 specie viventi e a preservare 3.441 anni di vita sana. Obiettivi importanti raggiunti con una gestione capillare della qualità in tutta la filiera e grazie anche al contributo sempre maggiore dell’innovazione digitale.
Ma non è tutto. L’impatto ambientale dell’attività del Consorzio è molto più profondo e va valutato sulla base di tutte le risorse naturali e dell’energia che si è evitato di consumare per la realizzazione dei lubrificanti, rispetto al ciclo di prima raffinazione.
Ecco altri e importanti benefici apportati dal CONOU a confronto con un sistema produttivo alternativo basato sulla generazione di basi lubrificanti vergini:
- 78,4 mila tonnellate di CO2 equivalenti di emissioni evitate (-49%);
- circa 1 mln di tonnellate di impoverimento di carbonio nel suolo risparmiate all’anno (-96%);
- 779 tonnellate di anidride solforosa generatrice di piogge acide risparmiate all’anno (-80%);
- 74 Kg di clorofluorocarburo equivalenti risparmiate all’anno (-91%);
- 220 tonnellate di ioni fosfato equivalenti risparmiate all’anno (-92%);
- 124.900 tonnellate di clorobenzene equivalente risparmiate all’anno (-97%);
- 34 milioni m3 di acqua risparmiata all’anno (-76%)
Dati importanti che proiettano il CONOU all’altezza delle sfide green dei prossimi anni (2030, realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU e 2050, obiettivo emissioni zero della Commissione europea) e al tempo stesso lo pongono come eccellenza dell’economia circolare a livello internazionale.
Insomma, un caso da studiare e un esempio da seguire. Anche perché il 2030 e il 2050 non sono così lontani…